Da qualche parte nel New England

 

Non sa perché si trova qui o come ci è arrivata ma se c’è una cosa di cui Wanda Maximoff, alias Scarlet, è certa è che nello spettrale cimitero in cui si sta aggirando c’è un’atmosfera carica di minaccia. Qualunque cosa l’aspetti, la saprà affrontare da Vendicatrice qual è.

La sua attenzione è attratta da un lapide su cui si riflettono gli ultimi bagliori del tramonto.

Vi è inciso un nome: Simon Williams e le date di nascita e di morte… quest’ultima è recentissima

-Non è possibile!- esclama Scarlet -Non può essere vero.

In quel momento il sole cala definitivamente e la terra fresca davanti a lei comincia a smuoversi come se qualcosa… o qualcuno spingesse da sotto

“Wanda!”

La voce sembra arrivare dal nulla ma è inequivocabilmente quella di Simon.

“Wanda… sono qui… per te.”

La terra sembra esplodere e ne emerge una figura oscura mentre Wanda si accorge che anche altre tombe si stanno scoperchiando. Ma la sua attenzione è attratta dall’uomo davanti a lei.

-Simon!?- esclama sorpresa.

-Sono contento di vederti Wanda.- le dice lui avanzando lentamente -Non opporti. Sarà facile e veloce, vedrai, e non farà male, non molto almeno e poi… poi staremo insieme per sempre

L’ultima cosa che Wanda vede sono i lunghi canini di Simon prima che affondino nel suo collo. Ha appena il tempo di urlare.

 

#92

Cacciatori nella notte

di Carlo Monni, & Fabio Furlanetto

 

Paterson New Jersey

 

Wanda Maximoff si risveglia di colpo mentre i contorni del sogno che ha appena fatto si dissolvono lasciandole solo una sensazione precisa: il suo uomo è in pericolo un grave pericolo.

Un’altra donna forse liquiderebbe questa sensazione come una sciocchezza ma non lei. Anni di esperienza come membro dei Vendicatori e praticante delle arti magiche le hanno insegnato a non sottovalutare le sue premonizioni: troppo spesso si sono rivelate esatte.

Dalla stanza accanto alla sua sente il pianto di suo figlio e corre come solo una madre farebbe.

-Buono mio piccolo Charles.- gli sussurra prendendolo in braccio e stringendolo a sé amorevolmente.

-Papà.- mormora il bambino.

Anche lui lo sente e non può essere una coincidenza: Wanda vorrebbe tanto che non fosse così ma sa che suo figlio non sarà mai davvero normale, non con genitori come i suoi.

-Che sta succedendo?

A parlare è stata la madre di Simon Williams nella cui casa si trovano Wanda e Charles

-Temo che dovrai badare a Charles per un po’, Martha.- risponde Scarlet –Io sarò… occupata.-

-È per Simon vero? Gli è accaduto qualcosa.

Un’affermazione non una domanda. Wanda annuisce.

-Temo che sia qualcosa di veramente serio.- risponde con voce cupa -Chiamerò i Vendicatori e lo ritroveremo… te lo prometto.

 

 

Base dei Vendicatori, il mattino seguente

 

La vista di Iron Man che atterra nel giardino della dimora degli eroi più potenti della Terra è ormai una routine da parecchi anni. Quello che a nessuno verrebbe in mente è che all’interno dell’armatura rossa e oro non c’è il genio miliardario che l’ha ideata ma bensì Happy Hogan.

Questa non è una visita di cortesia, altrimenti l’ex pugile si sarebbe presentato in qualità di attuale responsabile della fondazione Maria Stark.

Prova una strana sensazione a camminare per i corridoi della base osservandoli dalle fessure per gli occhi del casco; nonostante operi come Iron Man da tempo, l’armatura non è per lui una seconda pelle come lo è per Tony. Quando arriva di fronte all’ingresso della sala computer, quasi sbatte addosso a Capitan America che ne sta uscendo.

-Iron Man. Sei in anticipo rispetto al solito, qualche emergenza?- chiede la donna, abituata agli orari di Tony Stark che raramente si reca alla base prima delle undici.

<<Devo controllare una cosa negli archivi. Fammi indovinare: sei corsa qui ad aggiornare il database sulla sconfitta del Seminatore d’Odio?>> [1]

-Esatto. Sai, non ti ho mai visto aggiornare il database manualmente...credevo facessi tutto wireless.

<<E’ per ragioni di sicurezza>> - mente Happy. In realtà spera di scoprire la verità sulla misteriosa scomparsa di Tony Stark[2] e trasferire direttamente i dati rilevati dai sensori dell’armatura nel più potente computer a disposizione dei Vendicatori è il metodo più diretto.

Non c’è tempo per dare altre spiegazioni, però, perché un segnale dell’armatura si unisce alla vibrazione della communicard di Capitan America.

-Allarme dei Vendicatori. Immagino che la tua ricerca dovrà aspettare.- commenta l’eroina, correndo verso la sala riunioni e lasciandosi dietro un perplesso Iron Man.

“Non si è accorta che non sono Tony. Tecnicamente non sono un membro del gruppo come lui... ma se è un’emergenza, potrebbero aver bisogno di me. Gli dirò dopo che non sono l’Iron Man che conoscono.- riflette l’ex pugile, prima di seguire il Capitano.

 

 

Sala riunioni

 

Quicksilver è stato il primo a rispondere alla chiamata, per ovvi motivi, seguito dai Vendicatori che attualmente vivono alla base: Ercole, Wasp e la Valchiria sono già presenti, così come Occhio di Falco che non ha mancato la quotidiana esercitazione mattutina.

-Dov’è Lorna?- chiede Quicksilver; la sorellastra dovrebbe essere già qui, considerando che abita in quello stesso edificio.

-Polaris non è tornata alla base questa notte.- risponde la Valchiria.

-Dovrò scambiare due parole con lei.- mormora il velocista aggrottando la fronte.

-A quale proposito? Non mi risulta che i Vendicatori applichino un coprifuoco.-  replica l’Asgardiana, lanciando un’occhiata di disapprovazione verso il mutante. Qualche anno fa sarebbe stato sufficiente a scatenare uno scontro, ma oggi Pietro si limita ad ignorarla.

Ne ha ottimi motivi: Iron Man ha attivato gli schermi olografici sopra al tavolo delle riunioni, che trasmettono l’immagine di un uomo nella classica uniforme degli addetti alla sicurezza del Progetto PEGASUS con una vistosa ferita alla fronte.

<<Mi chiamo Milton Schirra e sono il vice capo della sicurezza del Progetto PEGASUS. Siamo stati attaccati da assalitori sconosciuti.>>

-Progetto PEGASUS. Non esce mai niente di buono da lì.- commenta Occhio di Falco.

-Sapete qual era il loro scopo?- chiede Wasp.

<<Diversi congegni che ci erano stati dati per essere studiati tra cui diverse armi usate da supercriminali. Anche da alcuni nemici di voi Vendicatori. Per questo via abbiamo contattato.>> risponde Schirra.

-Dovremo recarci lì e investigare mi sembra chiaro.- aggiunge Capitan America.

-Non poteva esserci tempismo peggiore.- dice Scarlet, appena arrivata nella sala riunioni.

“Puoi dirlo forte” pensa Happy Hogan, senza però aprire bocca; non ricorda di aver visto Wanda così scossa le poche volte che si sono incontrati.

Il racconto di Scarlet è estremamente vivido: nonostante stia descrivendo poco più di un sogno, è chiaro che per lei è come se avesse appena visto la morte in faccia.

-Una premonizione nefasta. Troveremo il tuo amato e vendicheremo questo vile attacco.- la consola Ercole, mentre Capitan America insiste:

-Non voglio essere insensibile, ma c’è stato un attacco ad un’installazione governativa. Non siamo nemmeno certi che Wonder Man sia in pericolo.

-Anch’io sono scettico su queste cose, ma quando si ha una strega in gruppo non si può escludere niente.- controbatte Occhio di Falco.

-Non sto chiedendo di ignorare il Progetto PEGASUS. Iron Man, lasciami portare una parte della squadra nel villaggio del New England dove Simon si doveva recare in viaggio di lavoro, sento che devo trovarmi lì il prima possibile.

-Mi sembra un’ottima idea. Quindi che si fa, boss?- chiede Wasp.

Happy Hogan esita. Dovrebbe dire la verità, di non essere il capo di questa squadra... di non farne nemmeno veramente parte. Ma sembra che abbiano veramente bisogno di Iron Man, e lui si è guadagnato sul campo il diritto di chiamarsi tale.

<<Abbiamo troppi nemici che potrebbero tentare qualcosa contro Wonder Man, vale la pena di investigare. Occhio di Falco, Valchiria, voi verrete con me e Scarlet ad investigare; il resto del gruppo penserà al Progetto PEGASUS>>

-Preparo i Quinjet.-  risponde Quicksilver, svanendo in un batter d’occhio.

-Una parola, Testa di Ferro?- chiede Occhio di Falco, allontanandosi dal resto del gruppo per parlare con Iron Man a voce bassa.

<<Qualche problema?>>

-Non voglio mettere in discussione la tua autorità davanti al resto del gruppo, ma sei sicuro di aver diviso la squadra nel modo giusto?

<<La mia armatura può seguire le tracce ioniche di Wonder Man e tu lo conosci abbastanza bene da aiutare con le indagini. E se abbiamo a che fare con la magia, nonché con qualcuno di abbastanza forte da rapire Wonder Man, la Valchiria ci sarà di aiuto>>

-Sì, ma l’altra squadra? Non c’è nessuno con esperienza di comando, a parte Wasp che ha perso la memoria. Forse dovrei andare anche io.

<<Apprezzo il suggerimento e la discrezione, ma ho preso una decisione>> - risponde bruscamente Happy.

A giudicare dall’occhiata dell’arciere, questa non sarà una missione semplice.

 

 

Four Freedoms Plaza

 

La donna si risveglia sentendo un beep insistente; ci vogliono alcuni secondi perché realizzi da dove proviene il suono. Solo a quel punto un paio di jeans si sollevano dalla pila di vestiti a terra, e dalla tasca posteriore fuoriesce una communicard dei Vendicatori che vola verso il letto e la donna dai capelli verdi che vi è seduta.

-Devi proprio rispondere?- chiede una voce maschile sonnolenta.

-Chiamata di emergenza dei Vendicatori. Il mondo potrebbe essere in pericolo.

-Il mondo è sempre in pericolo.- nota Johnny Storm, sbadigliando.

Lorna Dane è tentata di non rispondere. Ha dedicato gli ultimi mesi della sua vita ai Vendicatori, e proprio ora che si è concessa un po’ di vita privata i suoi doveri la richiamano.

-Qui Polaris.- risponde finalmente, avendo cura di disattivare la microcamera.

<<Si può sapere dove sei finita? Stiamo per partire in missione.>> risponde la communicard.

-Arrivo subito, dammi dieci minuti.- taglia corto Lorna, saltando giù dal letto.

<<Così tanto? Dimmi dove sei e vengo a prenderti.>>

-No no no, non serve, davvero, cinque minuti. Polaris, chiudo.- si affretta a rispondere la mutante.

-Devo ingelosirmi? Non dirmi che hai un amante segreto tra i Vendicatori.- la punzecchia Johnny.

-Non fare lo scemo, Pietro è il mio fratellastro.

-“Pietro”? Non dirmi che... Quicksilver? Sei la sorella di Quicksilver!?

-Sei sorpreso? Pensavo lo sapessi!

-Quel tizio mi odia a morte. Se sapesse che andiamo a letto assieme...

-Prima di tutto Pietro non ti odia, secondo non sono affari suoi, terzo sono in ritardo quindi dovremo parlarne un’altra volta.- taglia corto Polaris, aprendo magneticamente la finestra e volando fuori dal grattacielo.

-Perché uno schianto come quella dev’essere imparentata con quel tizio!? Che razza di sviluppo rivoltante...- commenta da solo Johnny Storm.

 

 

New England

 

L’arrivo di un gruppo di Vendicatori in questo piccolo e apparentemente tranquillo villaggio non è certo cosa che accade tutti i giorni. Non ci sarebbe certo da stupirsi se il piccolo gruppo di uomini e donne in variopinti costumi attirasse molta attenzione ma la vera sorpresa è che l’interesse verso di loro sia molto blando.

<<La traccia ionica lasciata da Wonder Man si ferma qui>> - rivela Iron Man.

-Allora dovremo indagare alla vecchia maniera - risponde Scarlet.

-C’è odore di morte in questo posto.- afferma, seria, la Valchiria.

-Beh… non è certo una discoteca il sabato sera.- ribatte Occhio di Falco -Ma non ti pare di esagerare Val?

-Fidati di quel che dico, Occhio di Falco. Ho guidato per secoli le mie sorelle valchirie a raccogliere le anime dei guerrieri uccisi per accompagnarli nel Valhalla o nei giardini di Freya. So cosa dico: la morte regna in questo posto.

<<Un argomento davvero macabro.>> replica Happy Hogan alias Iron Man <<Suggerirei di metterlo da parte per ora. Da quel che vedo, direi che i pezzi grossi di questo posto hanno formato un comitato di benvenuto.>>

In effetti si sta avvicinando una piccola delegazione alla cui testa c’è un uomo basso, un po’ sovrappeso, dalla carnagione pallida e che indossa occhiali scuri. Accanto a lui una donna alta e attraente dai capelli corvini e l’aria decisa che indossa un tailleur scuro.

-Mi chiamo Kenneth Keating e sono il Primo Selezionato, in pratica il Sindaco.- si presenta l’uomo.

-E allora perché non la chiamano Sindaco?- chiede Clint Barton stringendo la mano che l’uomo gli porge e ricevendone una debole stretta.

-Vecchie usanze risalenti ai primi coloni Puritani.- risponde la donna. Il suo è un accento decisamente raffinato. Somiglia a quello di Boston ma non è americano, Clint ci scommetterebbe. È Inglese della Regina, come si dice. Oxford forse?

-Io apprezzo molto le vecchie tradizioni…- continua la donna -… per questo mi sono trasferita qui.-

<<E da dove viene Miss…?>>

-Marguerite… Lady D’Alescio viene dall’Inghilterra.- interviene Keating -Appartiene ad un’antica famiglia nobile.

-I miei antenati arrivarono in Inghilterra al seguito di Guglielmo il Conquistatore ma non amo vantarmene.

Però lo hai appena fatto, pensa Happy, questo vecchio Irlandese sarà forse troppo diffidente ma tu non me la conti giusta.

-Lady D’Alescio si è trasferita qui per completare certe sue ricerche.- aggiunge Keating.

-Sono certa che ai nostri ospiti non interessano i miei studi, Kenneth. I Vendicatori devono aver una ragione seria per venire fin qui. In cosa possiamo esservi utili?

-Cerchiamo un nostro compagno… Wonder Man…- risponde Scarlet -… voi dovreste conoscerlo come Simon Williams.

-Oh certo… Mister Williams.- risponde Keating -In effetti è stato qui per discutere se aprire una nuova fabbrica ma lui…

-Lui è andato via più o meno tre giorni fa.- completa la donna -Non lo vediamo da allora.

Improvvisamente la valchiria snuda la spada e ne punta la lama al collo dell’Inglese.

-Tu menti, donna, lo sento!- esclama -Ora ci dirai la verità o la mia lama berrà il tuo sangue.

-Che le prende? È impazzita?- replica la D’Alescio senza perdere la sua compostezza.

<<Calmati.>> le dice Iron Man afferrandole il polso.

Brunhilde abbassa la lama e la presunta nobildonna si rivolge all’uomo in armatura:

-Grazie.-

<<Aspetti a ringraziarmi. Io la penso come la mia amica e se dovessi scoprire che ha ragione…>>

-Le lascerebbe staccarmi la testa dal collo? Non pensavo che i Vendicatori agissero così.

<<Non mi tenti.>>

E tanti saluti alla diplomazia, pensa Clint.

-Lei sa cosa è successo a Simon, ne sono certa.- afferma Wanda mentre Keating e la D’Alescio si allontanano.

-Ne sono convinto anch’io, Wanda.- replica Occhio di Falco -Ma cosa dovremmo fare: torturare lei e quella caricatura di sindaco per farci dire dove lo tengono?

-Potrebbe essere una buona idea.- ribatte la Valchiria -Qui sono all’opera forze non umane e quella donna è il fulcro di tutto.

<<Gente, non vorrei dirvelo ma abbiamo altri problemi.>>

Alle parole di Happy Hogan il resto del gruppo si guarda in giro e si accorge che molti abitanti del villaggio si sono radunati e li hanno praticamente circondati. Lo sguardo nei loro volti esprime una sola emozione: ostilità.

-Improvvisamente mi sembra di essere capitato sul set di un film di George Romero.- commenta Occhio di Falco.

 

 

Progetto P.E.G.A.S.U.S, monti Adirondack

 

Essendo uno dei più avanzati centri di ricerca del pianeta, il Progetto PEGASUS è stato vittima di attacchi così tante volte da rendere l’arrivo dei Vendicatori un evento quasi regolare.

Mentre Capitan America sbriga le necessarie formalità, Wasp si riduce alle dimensioni dell’insetto di cui porta il nome e si appoggia sulla spalla destra di Polaris.

-Allora, chi è il fortunato?

-Non so di cosa stai parlando...- risponde Polaris bisbigliando.

-Andiamo, te lo si legge in faccia. Come responsabile ufficiale del morale del gruppo, è mio dovere informarmi su certe cose!

-Non penso sia il luogo adatto.-  cerca di zittirla Polaris, visibilmente arrossita.

-Ah, ricordo bene questo luogo. Ancora si canta delle gesta dei Vendicatori e del loro epico scontro contro gli Uomini Lava!- proclama Ercole.[3]

-Non c’è nessuna canzone sui Vendicatori – lo corregge Quicksilver.

-Invero, dovrebbe esserci.- si lamenta il Dio della Forza.

Mentre il gruppo si allontana dal Quinjet per entrare all’interno della struttura, una figura avvolta dalle ombre li osserva. Se fosse possibile vedere le immagini proiettate dal suo binocolo, si potrebbero leggere i dati biometrici dei Vendicatori. E se fosse possibile comprendere le parole che sta pronunciando l’oscura figura, si potrebbe sentire prima che scompaia nuovamente nell’ombra:

-Nuovo bersaglio individuato. A tutti gli agenti, intercettare ad ogni costo.

 

 

New England

 

Avanzano verso di loro formando una specie di semicerchio e i loro volti non promettono nulla di buono. Non sono tutti gli abitanti del villaggio. Alcuni di loro si sono chiusi nelle case o stanno distanti con aria preoccupata.

-Ripensandoci…- dice ancora Occhio di Falco -… mi ricorda più un vecchio film ce ho visto tempo fa in TV: “Il villaggio dei dannati”. Se i loro sguardi potessero uccidere noi saremmo tutti stecchiti mi sa.

La Valchiria tiene ben salda la sua spada con entrambe le mani ed esclama:

-Che facciano pure atti ostili, sarò ben lieta di spedirli a Hel.

<<Calmati.>> le dice Iron Man <<Non è il momento delle carneficine.>>

-Guardateli.- dice loro Scarlet -Quel pallore quasi spettrale sui loro visi, le guance incavate e le occhiaie. Che gli hanno fatto?

Un uomo si stacca dal gruppo e si avvicina loro per dire:

-Andatevene! Non siete i benvenuti qui.

-E se non volessimo farlo?- ribatte Scarlet.

-Andatevene!- ripete l’uomo.

<<Aspetta un momento, amico…>> interviene Iron Man <<Noi non ci facciamo intimidire da nessuno.>

Lo afferra per un braccio ma l’uomo si divincola facilmente.

-Vi ho detto di andare via. Fatelo o vi costringeremo.

<<E come pensi di riuscirci? Sei forte ma questa armatura lo è di più ed ora sto per darti una bella lezione.

Gli abitanti si stringono di più intorno a loro con fare sempre più minaccioso. Occhio di Falco incocca una freccia, la Valchiria accarezza l’elsa della sua spada, Iron Man punta i suoi repulsori.

La tensione si può tagliare con il coltello poi Scarlet mette una mano su un braccio di Iron Man e gli dice:

-Andiamo via.

<<Cosa?>> esclama Happy Hogan sorpreso.

-Datemi tutti retta.- insiste Wanda -È meglio così.

L’uomo in armatura esita. Una parte di lui vorrebbe restare e affrontare gli avversari e forse lo farebbe se non intervenisse Occhio di Falco:

-Di solito Wanda sa quel che fa Testa di Ferro.

Anche col filtro elettronico si capisce la frustrazione nella voce di Happy:

<<Va bene… facciamo come dite voi… ma non mi piace.>>

I Vendicatori si avviano al Quinjet tra due ali di sguardi ostili.

-Questo è umiliante per dei guerrieri.- commenta la Valchiria.

<<Non dirlo a me.>> replica Iron Man <<Non sono mai stato il tipo che si ritira.>>

Occhio di Falco lo osserva con evidente perplessità-

 

Residenza D’Alescio.

 

Il sole sta tramontando è la donna di nome Marguerite Baronessa D’Alescio sorride. Non ha creduto nemmeno per un momento che i Vendicatori se ne sarebbero davvero andati ma anche se tornassero ora non avrebbero scampo contro i suoi seguaci.

Lady D’Alescio apre una porticina in una parete ed accede ad un sofisticato laboratorio e si rivolge ad uomo dai capelli bianchi che indossa un camice:

-Risultati dottor Welsh?

-Nessuno ancora.- risponde lo scienziato -Ci siamo sempre più vicini ma ci manca ancora qualcosa.-

-Eppure deve essere possibile.- ribatte la donna -I nazisti ci erano riusciti almeno una volta. Dobbiamo farcela anche noi. Voglio dei risultati e li voglio alla svelta, chiaro?

Lo scienziato sospira.

-Sì… è chiaro baronessa.

-Bene. Forse il nostro nuovo soggetto potrà essere utile alla sua ricerca. Ormai dovrebbe essersi svegliato.

 

 

Progetto P.E.G.A.S.U.S, monti Adirondack

 

Se l’esterno dell’installazione è completamente intatto, l’interno è una vera e propria zona di guerra: una scia di devastazione attraversa l’intero Progetto.

-Le misure di sicurezza del Progetto sono tra le più avanzate del pianeta. Chiunque abbia fatto irruzione era un professionista.- nota Capitan America.

-Per questo abbiamo chiamato i migliori del pianeta per catturarli.- interviene una voce familiare.

Due persone si avvicinano ai Vendicatori, e non potrebbero essere più diverse. Uno di loro sembra appena uscito da un’aula di Oxford, mentre l’altro indossa una maglietta a strisce verdi e nere.

-Peter! Che bella sorpresa!- reagisce Wasp, ritornando alle dimensioni normali ed abbracciando calorosamente il professore.

-“Peter”?- chiede Ercole, serrando i pugni.

-Il Dottor Corbeau è uno dei nostri migliori collaboratori. E’ un vero piacere rivedervi, ragazzi... Capitano…- li saluta l’Uomo Sabbia, stringendo la mano all’attuale portatrice dello scudo.

-Mister Baker. Non mi aspettavo di trovarla qui.- lo saluta Capitan America.

-Dopo aver lasciato il gruppo[4] pensavo di tornare a lavorare per Silver Sable, quando al Progetto mi hanno offerto di diventare il nuovo capo della sicurezza.

-Gran bel lavoro che hai fatto.- lo schernisce Quicksilver.

-Pietro!!!- lo redarguisce Polaris.

-No, ha ragione, mi sono fatto fregare. Quei bastardi hanno rubato la pistola di Chemistro e mi hanno trasmutato in piombo; sono rimasto KO fino a quando l’effetto non è svanito.

-Puoi descriverli? Potrei perlustrare la zona.- si offre Quicksilver.

-Non servirebbe a niente... hanno preso l’aggeggio del Spettro, possono diventare invisibili e intangibili con quello. Non c’è alcun modo per rintracciarli.- commenta l’Uomo Sabbia.

-Non necessariamente.- replica il dottor Corbeau.

-Qualche idea, Peter?- domanda Wasp, che sembra non aver fatto caso al fatto che Ercole si è lentamente posizionato tra lei e lo scienziato.

-Può darsi. Ero qui per studiare una delle armi che hanno rubato, la Pistola Spaziale dello Zodiaco. E’ alimentata ad energia cosmica; forse posso costruire qualcosa che possa identificarne i residui.

-Davvero affascinante, Peter, dimmi di più.- dice Wasp prendendolo sottobraccio ed allontanandosi.

 

 

Da un’altra parte.

 

Quando ritorna alla coscienza Simon Williams si sente strano: la sua gola è secca e questo è davvero insolito perché nella sua forma attuale, di pura energia ionica, è quasi impossibile che senta i morsi della fame e della sete. Cosa gli sta succedendo?

-Benvenuto tra noi fratello ti stavamo aspettando.

A parlare è stato un uomo magro e allampanato vestito di nero e molto pallido. C’è qualcosa in lui… qualcosa che Simon non riesce a definire.

-Mi stavate aspettando?- esclama -Come? Perché? E perché mi chiami fratello?

I suoi occhi si stanno abituando all’oscurità e capisce di essere in una specie di sotterraneo un luogo umido e con un odore… è una cripta… si trova in una sorta di sepolcro? Ora si accorge di non essere solo: oltre a colui che gli ha parlato ci sono altri uomini e donne.

-Perché ora sei uno di noi.- risponde il suo interlocutore -Abbiamo atteso che rinascessi alla tua nuova vita ed ora l’attesa è finita.

-Uno di voi? Cosa vuoi dire?

-Non l’hai ancora capito? Non lo senti dentro di te? La forza, il potere e la sete… la sete di sangue, sangue vivo.

Istintivamente Simon si porta la mano alla bocca e sente al tatto i canini lunghi e affilati desiderosi di mordere, gli stessi canini che ora nota nelle persone intorno a lui.

Ecco tornargli improvvisamente alla mente i suoi ultimi ricordi coscienti, quelli di una figura oscura che lo mordeva sul collo. Ricorda la sensazione di dolore seguita da un oscuro oblio.[5]

Ricorda e finalmente capisce.

-Voi… voi siete vampiri e ora lo sono anch’io.

 

 

Notte fonda

 

I Vendicatori avanzano nelle tenebre rischiarate dal faro pettorale di Iron Man

<<Sto cercando ancora di capire la tua strategia, Scarlet.>> sta dicendo Iron Man.

-C’è qualcosa qui…- replica Wanda -… qualcosa di oscuro e di inquietante e non sono sicura di cosa. Forse la mia maestra di magia Agatha Harkness lo capirebbe. Rimpiango di non averla avvertita… e di non aver chiamato il Dottor Strange.

<<Tu… stai parlando di magia? Vera magia?>>

-Perché sei sorpreso? Non è la prima volta che abbiamo a che fare con la magia.

<<Uhm… sì… ma non vuol dire che mi piaccia.>>

Occhio di Falco sta per dire qualcosa quando Wanda esclama:

-Quello è il cimitero che ho visto nel mio sogno. Dobbiamo andare lì subito!

Scarlet comincia a correre ed i suoi compagni di squadra non possono far altro che seguirla.

-Visitare un cimitero di notte. Proprio il mio desiderio inconfessato.- commenta Occhio di Falco mentre si aggira tra le tombe.

-I morti sono inquieti stanotte.- afferma la Valchiria.

-Tu sì che sai come rinfrancare la gente Val. Mi ero dimenticato di che allegrona fossi.

In quel momento la terra accanto a lui si smuove e una figura eterea comincia a materializzarsi dal nulla sino ad assumere la forma di una donna in abiti seicenteschi.

-Sangue nuovo… finalmente.- dice.

Altre forme si condensano dalla nebbia: uomini e donne. I loro abiti appartengono a varie ere ma quelli prevalenti sono della metà del 600 e… dell’era Vichinga.

-Sangue di Odino!- esclama la Valchiria.

Non vi è dubbio che quelli che avanzano verso di lei siano guerrieri vichinghi dagli abiti sbrindellati e usurati dal tempo ma facilmente riconoscibili.

-Come… come è possibile?

Uno dei Vichinghi le balza addosso ed affonda i suoi canini sul suo collo… per poi ritirarsi urlando come se avesse bevuto qualcosa di bollente o velenoso. La Valchiria lo colpisce con la sua lama staccandogli di netto la testa.

Gli altri suoi compagni esitano poi uno di loro chiede:

-Chi… chi sei tu?

-Io sono Brunhilde e guidavo le valchirie sui campi di battaglia a scegliere i guerrieri più degni. Cosa che voi non siete. Anche Hel vi rifiuta ma io vi ci manderò. Fatevi sotto, feccia della Terra!

-Tu… tu sai chi sono questi?- chiede Occhio di Falco.

-Ma certo.- ribatte Brunhilde come se la cosa fosse ovvia -Sono vampiri.

<<Vampiri? I vampiri non esistono.>>

-Se è questo che pensi, Iron Man temo che avrai un amaro risveglio.

Scarlet riconosce quella voce così come la figura che esce da dietro una lapide. Il suo primo pensiero quando lo vede, quando nota i suoi canini appuntiti che risplendono alla luce della luna, è: “Come nel mio sogno… come nel mio sogno.”

 

 

Progetto P.E.G.A.S.U.S, monti Adirondack

 

 

Ci sono molte cose che si immaginano quando si pensa ai Vendicatori in missione: epiche battaglie, scontri che decidono la sorte del pianeta. Non si pensa alla pausa caffè.

Eppure c’è poco da fare mentre il dottor Corbeau completa il suo macchinario, lasciando gli eroi ad ammazzare il tempo davanti a un distributore automatico. Wasp non ha lasciato solo lo scienziato per un istante, facendo mille domande sulla base scientifica della sua ricerca, mentre gli altri sono poco interessati ai dettagli.

-Se Iron Man fosse stato qui avrebbe finito già da tempo.- commenta Quicksilver.

-Il dottor Corbeau è in gamba, gli X-Men lo conoscono da sempre.- lo rassicura Polaris.

-E’ un tizio a posto. Un po’ noioso forse, ma a posto.- aggiunge l’Uomo Sabbia.

-C’è qualcosa che non quadra.- interviene Capitan America, gli occhi chini su un tablet.

-Non capisco come possa esserci d’aiuto un uomo così piccolo.- scuote la testa Ercole.

I Vendicatori lo osservano come se fosse appena atterrato da Marte.

-Come stavo dicendo…- cambia discorso Capitan America, mostrando agli altri membri del gruppo il tablet con il simbolo del Progetto -… secondo le telecamere di sorveglianza c’erano cinque invasori: tre si sono diretti immediatamente al laboratorio dove era custodita la tecnologia dello Spettro e sono scomparsi subito dopo. Dove sono gli altri due?

-Avranno rubato qualcos’altro prima di scappare.- suggerisce Polaris.

-Ma perché separarsi? Se il loro obiettivo era rubare tecnologia, il dispositivo di intangibilità era un vantaggio tattico importante. Perché fuggire prima di usarlo?

-A meno che il loro obiettivo non fosse rubare proprio il dispositivo ed il resto fosse solamente un bonus aggiuntivo.- risponde Wasp.

-Il Rivelatore Astrale è pronto. Non ci vorrà molto per risalire alla posizione degli assalitori.-  rivela il dottor Corbeau, attivando il congegno che tiene in mano.

-Che strano. L’intera stanza è satura di energia cosmica.- commenta lo scienziato.

Non appena Corbeau pronuncia queste parole, qualcuno appare di fronte ai Vendicatori: indossa una tuta nera che ne nasconde completamente i lineamenti, ed in mano stringe la Pistola Stellare.

-Attenti!!!- li avverte Capitan America.

Non è abbastanza: basta un solo colpo e tutti i presenti crollano a terra privi di sensi. Tutti tranne Capitan America, protetta dal proprio scudo indistruttibile.

Il volto del misterioso intruso è coperto da una maschera, ma il suo linguaggio corporeo lascia pensare che questo non sia quello che si aspettava.

-Mister, hai appena commesso un grosso errore.

-Gro kas vre nok - dice con voce gutturale l’intruso, estraendo la frusta elettrificata di Whiplash.

-Okay, immagino non voglia dire “mi arrendo”.-  risponde Capitan America, lanciando il suo scudo.

 

 

New England

 

Wanda non può, non vuole credere a quello che vede.

-Simon!- esclama -Non può essere.

-Mi dispiace Wanda…- risponde lui con voce triste -… mi dispiace davvero, credimi, ma non ho scelta.

E con velocità incredibile si scaglia contro di lei.

La lama della Valchiria si conficca nel petto di Wonder Man che urla:

-Tu… mi hai fatto male!

-Questa lama è stata benedetta da Odino stesso ed è anatema per le creature del male… tutte le creature del male.

-Allora i miei alleati dovranno stare molto attenti ma questo non cambierà il vostro fato.

Al suono di quella voce femminile i Vendicatori si voltano per vedere i vampiri scostarsi per far passare una donna che indossa solo un bikini nero, stivaloni di pelle ed una mantella pure nera. I Vendicatori la riconoscono immediatamente:

<<Lady D’Alescio!>> esclama Happy <<Non una gran sorpresa. Bel completino.>>

-Perché le cattive sentano il bisogno di andare in giro mezze nude, non lo capirò mai.- commenta Occhio di Falco.

-Il vostro preteso umorismo non vi salverà dai miei vampiri.- replica tranquilla Marguerite D’Alescio -Il vostro destino è segnato: morirete e poi vi unirete a loro.

-Tu ci precederai in Hel strega!- esclama la Valchiria scattando in avanti ma prima che possa colpire Lady D’Alescio, lei stessa è colpita da un raggio e sbattuta a terra.

-Non sarà così facile, temo.

A parlare è stato un uomo in costume che sbuca dalle tenebre alle spalle della D’Alescio.

-Tu!- esclama Wanda -Non è possibile!

-E invece è proprio così.- risponde sogghignando il Sinistro Mietitore

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE DEGLI AUTORI

 

 

Uno dei più insoliti casi dei Vendicatori contro nientemeno che dei classici vampiri. L’atmosfera da racconto gotico è assolutamente voluta e speriamo di averla resa al meglio.

Per coloro che si chiedono cosa ci facciano in New England dei vampiri vichinghi o cosa c’entrino i nazisti coi vampiri, abbiate pazienza e tutto vi sarà spiegato nel prossimo episodio. Per avere risposte sui misteriosi intrusi al Progetto P.E.G.A.S.U.S, e i loro piani dovrete aspettare un po’ di più ma ne varrà la pena, ve lo garantiamo. -_^

 

 

Carlo & Fabio



[1] Come visto su Capitan America MIT #67.

[2] Tony Star nei panni di Iron Man è disperso nel flusso temporale a causa di un’arma del supercriminale noto come Sabotatore Fantasma come visto nei più recenti episodi di Iron Man MIT

[3] Come narrato in Avengers Vol. 1° #236/237 (In Italia su Capitan America & I Vendicatori, Star Comics, #22).

[4] In Vendicatori MIT #77

[5] Vedi l’epilogo dell’ultimo episodio.